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4 tipi di ragadi e come trattarle

Con il termine "ragadi" si indica qualsiasi taglio lineare superficiale a livello della cute, delle mucose o delle zone di transizione tra cute e mucosa.

Possono manifestarsi a livello di:

  • Mani e piedi
  • Labbra
  • Capezzolo e/o areola mammaria
  • Ano

Pur essendo superficiale, la ragade può essere molto fastidiosa e limitare lo svolgimento di normali attività quotidiane.

Quei fastidiosi taglietti a mani e piedi

Le ragadi su mani e piedi sono molto frequenti durante i cambi di stagione, soprattutto quando si va incontro all' inverno.

Sono dovute principalmente alle temperature rigide, che portano a un aumento della secchezza cutanea con diminuzione dell’elasticità della pelle che, soprattutto a livello delle mani, tende a rompersi più facilmente.

Le ragadi sono, infatti, più frequenti sulle mani rispetto che sui piedi, proprio per la maggiore esposizione agli agenti esterni di questa zona.
Sulle mani si formano soprattutto sugli spazi interdigitali, sulle nocche e intorno alle unghie, mentre sui piedi si formano a livello dei talloni.

Le ragadi sulle labbra

Si manifestano con dei taglietti perpendicolari sul labbro superiore e/o inferiore ma possono coinvolgere anche gli angoli della bocca. Come le ragadi sulle mani, possono essere dovute al cambio di stagione che in alcuni soggetti può irritare questa zona delicata.
Inoltre, dal momento che questa zona è soggetta a un movimento quotidiano, le ragadi a livello delle labbra possono essere molto fastidiose e richiedere tempo per guarire.

Quali sono le cause?

Oltre al cambio di stagione e alle temperature rigide, altri fattori che predispongono all’insorgenza di ragadi a livello delle mani e delle labbra sono:

  • dermatite atopica
  • dermatite da contatto
  • l’esposizione ad agenti chimici irritanti
  • stress meccanici ripetuti

Il trattamento della ragade a livello di mani e labbra

Il trattamento va concordato con il medico, soprattutto se tendono a ripresentarsi frequentemente e se c’è il rischio che a livello dei taglietti si sviluppi un’infezione.

Per aiutare il processo di guarigione delle ragadi il primo passo è l’applicazione di creme emollienti su base siliconica che abbiano un effetto filmogeno adesivo, in grado di “isolare” la pelle dall’esterno. In questo modo la pelle viene posta nelle condizioni ottimali per ricostruirsi e non andare incontro a ulteriori aggressioni esterne.

Non solo: anche applicare ogni giorno creme emollienti a base di lipidi epidermici (ceramidi, colesterolo e acidi grassi) favorisce il ripristino dell’equilibrio della barriera cutanea, prevenendo la formazione delle ragadi e aiutandone la guarigione.
Sono utili, inoltre, gel a base di argento: metallo noto da secoli per le sue proprietà antimicrobiche ad ampio spettro. L’applicazione localizzata di queste formulazioni permette la corretta riparazione della barriera cutanea, accelerando così il fisiologico processo di rinnovamento della pelle.

A livello delle labbra è possibile applicare burri di cacao con azione filmogena protettiva contenenti i tre lipidi fondamentali dell’epidermide. È importante anche evitare di passare frequentemente la lingua su queste lacerazioni: la saliva evaporando aumenta la secchezza labiale.

Nel caso di ragadi la detersione, insieme al trattamento, svolge un ruolo fondamentale per non aggravare la situazione.
In questi casi si può ricorrere a detergenti per contrasto poco schiumogeni, ovvero a base di tensioattivi delicati, oppure si possono utilizzare detergenti per affinità, che devono la loro azione detergente alla presenza di una o più molecole lipidiche che rimuovono lo sporco per affinità.

Le ragadi anali

Si manifestano quando c'è una condizione di stitichezza che determina, al momento del passaggio delle feci dure e voluminose, dei taglietti a livello della mucosa anale. Solitamente sono correlate a uno scarso apporto di fibre nella dieta, ma possono manifestarsi anche in caso di dissenteria.

Le ragadi anali possono provocare un forte dolore al momento dell’evacuazione che tende poi ad alleviarsi per ripresentarsi nelle ore successive. Il dolore può essere accompagnato da prurito, piccole perdite di sangue e una sensazione di fastidio. 

Ragadi al capezzolo e all’areola mammaria

Questo tipo di ragade è dovuto all’attaccamento non corretto del bambino/a nei primi giorni di allattamento. Se il bambino non si attacca correttamente, infatti, il capezzolo e la zona dell’areola subiscono uno stress meccanico che porta alla formazione delle ragadi.

I taglietti che si formano talvolta risultano così dolorosi da rendere insopportabile l'allattamento, portando la donna a smettere di allattare al seno.

Inoltre la formazione dei taglietti può favorire l’insorgenza della mastite: un’infezione delle ghiandole mammarie che può essere provocata, oltre che da ingorghi di latte, anche dall’ingresso di batteri attraverso le ragadi.
Per prevenirne la formazione è quindi importante assicurarsi che il bambino si attacchi correttamente prendendo in bocca gran parte dell’areola mammaria e non solo il capezzolo, posizionandolo su un fianco all’altezza del capezzolo, alternando il seno in caso di poppata prolungata ed evitando di staccarlo bruscamente.

Rimedi per le ragadi anali e del capezzolo

Il trattamento delle ragadi anali e a livello del capezzolo richiede l’intervento del medico, che indagherà il quadro clinico e indicherà il trattamento più adeguato.
Tuttavia anche in questi casi è possibile applicare prodotti dermocosmetici che possono donare sollievo e aiutare la guarigione.

Innanzitutto è bene curare l’igiene di queste aree utilizzando un detergente per affinità che non vada ad irritare ulteriormente la pelle. Inoltre meglio non lavare eccessivamente queste zone, per non aumentare la secchezza, e asciugare molto bene tamponando delicatamente.

A livello del capezzolo è possibile applicare una crema emolliente per prevenire la formazione delle ragadi. A livello anale invece l’applicazione di un emolliente può dare una sensazione immediata di sollievo.

Le informazioni riportate non sono consigli medici. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere dell’esperto.