Il termine “esposoma” è stato coniato nel 2005 dall’epidemiologo americano Cristopher Wild per descrivere il complesso di fattori, sia esterni che interni, a cui un individuo è esposto nel corso della vita, dal momento del concepimento alla morte. Secondo Wild per avere una migliore comprensione dell’interazione tra corpo umano e ambiente e il conseguente sviluppo di patologie e tratti non patologici, è necessaria una conoscenza completa dei fattori a cui è esposto un individuo.
Nonostante il termine “esposoma” sia stato coniato quasi vent’anni fa, quando ci si riferisce alla pelle, manca ancora di una definizione univoca.
La pelle, in quanto barriera esterna del nostro organismo, è esposta infatti a moltissimi fattori. Molti di questi fattori rappresentano i veri e propri TRIGGER:
- dello sviluppo di patologie cutanee quali psoriasi o dermatiti, in soggetti geneticamente predisposti,
- ma possono anche essere importanti acceleratori del complesso fenomeno fisiologico che definiamo invecchiamento cutaneo, ovvero il processo cui la pelle va incontro con il passare degli anni, con la progressiva comparsa di rughe, macchie, perdita di tono ed elasticità e cambiamento del colorito.
I fattori coinvolti nell’invecchiamento cutaneo
I principali fattori coinvolti nell’accelerazione dell’invecchiamento cutaneo sono, come è noto, quelli di tipo esogeno che aumentano i livelli di radicali liberi come:
- Le radiazioni solari,
- L’inquinamento atmosferico,
- Il fumo
ma non meno importanza rivestono anche fattori endogeni come:
- Lo stress psico-fisico,
- La mancanza di sonno,
- Stili di vita che prevedono l’utilizzo eccessivo di dispositivi elettronici
- Una tipologia di nutrizione fortemente sbilanciata, ricca di zuccheri e grassi.
Vediamo, uno per uno, come questi fattori influenzano l’invecchiamento cutaneo.
Radiazioni solari
Le radiazioni solari sono, tra tutti i fattori esterni, quelli riconosciuti da più tempo come responsabili dell’invecchiamento cutaneo, tanto da parlare spesso di fotoinvecchiamento.
L’impatto dei raggi UV sulla cute dipende dalla loro lunghezza d’onda: le radiazioni solari si suddividono infatti in raggi UVA, UVB e UVC.
- Raggi UVC: sono quelli con una lunghezza d’onda più corta e che sono in grado di interagire maggiormente con la pelle danneggiandola. Per fortuna questi raggi sono schermati dall’atmosfera e non arrivano a noi.
- Raggi UVB: hanno una lunghezza d’onda intermedia e interagiscono principalmente con gli strati superficiali dell’epidermide,
- Raggi UVA: dotati di una lunghezza d’onda maggiore interagiscono con le strutture profonde della pelle.
I raggi UVA e i raggi UVB sono entrambi responsabili dello sviluppo di tumori melanocitari e non melanocitari, nonché dei processi di invecchiamento cutaneo.
Come le radiazioni solari accelerano l’invecchiamento cutaneo?
- Il principale meccanismo consiste nella formazione di radicali liberi responsabili dello stress ossidativo che contribuisce alla compromissione del collagene e dell’elastina.
- Un secondo meccanismo riguarda la produzione di melanina, ovvero del pigmento responsabile della colorazione cutanea, che può essere sovraprodotta come conseguenza dell’esposizione ai raggi UV, portando alla formazione di macchie.
Dispositivi elettronici
L’esposizione alla luce blu emessa dai dispositivi elettronici è aumentata esponenzialmente nel corso degli anni. Tra smartphone, computer, tv e tablet, che sia per lavoro o per svago, le ore passate davanti ad uno schermo possono superare quelle dedicate ad altre attività.
Gli effetti della luce blu sono stati annoverati negli ultimi anni tra i fattori responsabili del fotoinvecchiamento. Anche se il meccanismo d’azione non è ancora del tutto chiaro, si ipotizza che la luce blu interferisca con il ritmo circadiano delle cellule cutanee, che è fondamentale per la loro rigenerazione e riparazione. Inoltre, sembra che anche la luce blu contribuisca allo stress ossidativo mediante la produzione di radicali liberi e che posso interferire con la produzione della melanina portando alla formazione di macchie.
Inquinamento atmosferico
Il problema dell’inquinamento atmosferico è sotto gli occhi di tutti. Tuttavia, se gli effetti sull’ambiente sono sempre più evidenti, meno lo sono le conseguenze sulla salute della popolazione. Oltre al grave impatto sull’apparato respiratorio e cardiovascolare, l’inquinamento atmosferico favorisce l’invecchiamento cutaneo precoce.
Le sostanze inquinanti si suddividono in due principali categorie: materiale particolato (PM2.5 e PM10) e composti gassosi (anidride carbonica, ozono, diossido di azoto ecc.). Queste favoriscono l’invecchiamento cutaneo provocando principalmente un aumento dello stress ossidativo per formazione di radicali liberi. Lo stress ossidativo produce effetti a livello della struttura epidermica danneggiando il collagene e l’elastina, due molecole essenziali per il mantenimento della pelle in buono stato.
Le sostanze inquinanti possono inoltre residuare sulla superficie cutanea, contribuendo all’ostruzione dei pori e interferendo con i normali processi di esfoliazione cutanea. Inoltre, possono irritare la pelle provocando fenomeni infiammatori cronici.
Fumo
Il fumo di sigaretta, oltre ai noti dannosi effetti sulla salute, influisce anche sul processo di invecchiamento cutaneo. Una singola inalazione di fumo di sigaretta contiene infatti più di 3800 sostanze chimiche dannose.
Queste sostanze determinano una diminuzione dell’ossigeno apportato alla pelle provocandone la perdita di elasticità e la comparsa di un colorito spento. Il gesto di fumare favorisce inoltre la comparsa di rughe sottili intorno alla bocca (il cosiddetto codice a barre) e nel contorno occhi e influenza la formazione di macchie sul viso e sulle mani.
È bene ricordare che i danni provocati dal fumo si accumulano nel tempo: più si è esposti al fumo, sia attivo che passivo, maggiore è la probabilità che insorgano patologie correlate al fumo e che si manifestino precocemente i segni di invecchiamento precoce.
Stress e mancanza di sonno
- Lo stress prolungato per lunghi periodi di tempo e/o un’alterazione del ciclo sonno veglia portano il nostro organismo a produrre un ormone, il cortisolo, che influisce negativamente a livello cutaneo. Il cortisolo, chiamato anche ormone dello stress, diminuisce la produzione di collagene, la proteina responsabile dell’elasticità e del tono cutaneo. La pelle, di conseguenza, appare meno tonica e distesa.
- La mancanza di sonno e lo stress inoltre alterano i fisiologici processi di riparazione cellulare che avvengono durante il riposo, in particolare la capacità di contrastare i radicali liberi.
- Infine, dal momento che lo stress è in grado di esacerbare il quadro di patologie dermatologiche come la psoriasi e la dermatite da contatto in cui è presente un difetto di barriera cutanea, è possibile che anche in una pelle sana contribuisca ad alterare la funzione di barriera della pelle, rendendola più secca e facilmente irritabile.
Alimentazione sbilanciata
L’effetto dell’alimentazione sulla pelle è molto dibattuto in quanto è difficile dimostrare un rapporto di causa-effetto. Tuttavia, dal momento che l’alimentazione svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento dello stato di salute del nostro organismo, una alimentazione sbilanciata può influire anche sull’invecchiamento cutaneo.
In particolare, un’alimentazione ricca di zuccheri raffinati e grassi saturi contribuisce allo stato di infiammazione cronica latente coinvolgendo diversi distretti corporei, tra cui la pelle, con aumento dello stress ossidativo a carico delle cellule cutanee. Inoltre, una ridotta idratazione o un ridotto apporto di nutrienti essenziali come le vitamine, i minerali e gli acidi grassi omega-3 possono rendere la pelle meno elastica e luminosa.
Conclusioni
Le radiazioni solari, il fumo e l’inquinamento sono i tre fattori principali coinvolti nell’invecchiamento cutaneo e i cui effetti sono studiati da più tempo. Tuttavia, accanto a questi è importante tenere conto anche degli effetti derivanti da un eccessivo uso di dispositivi elettronici, della mancanza di sonno e di un’alimentazione sbilanciata, se non altro anche per le conseguenze che questi fattori possono avere sullo stato di salute di un individuo. Il mantenimento della pelle in buono stato dipende sia dalla sua cura diretta che dallo stato di salute complessivo.
Nel caso dell’invecchiamento cutaneo:
- Utilizzare un fattore di protezione adeguato al proprio fototipo quando ci si espone al sole,
- Detergere ogni giorno la pelle rimuovendo le impurità accumulate nel corso della giornata,
- Applicare prodotti ad azione emolliente e nutriente,
- Adottare un sano stile di vita come smettere di fumare, dormire un numero sufficiente di ore e seguire una dieta bilanciata,
può essere una efficace strategia per aiutare la pelle ad invecchiare meglio.
Bibliografia
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